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Itinerari gastronomici
Ancona
La ricetta di più antica tradizione è lo stoccafisso all’anconetana, che va cotto in teglia con le patate tagliate a grossi spicchi, il pomodoro, gli aromi naturali composti da odori mescolati e tritati. E’ consuetudine ad Ancona abbinare allo stoccafisso all’anconetana il Rosso Conero, vino doc storico di questa terra, dal colore rubino intenso e dal sapore corposo, molto apprezzato da tutti i turisti. Un altro piatto tipico di Ancona è il tradizionale brodetto, caratteristica zuppa di pesce. Per cucinarlo occorrono tredici varietà di pesce, alcune delle quali vanno trattate in apposito tegame, prima delle altre, per il diverso tempo di cottura. Tra i piatti di pesce, si segnala inoltre il “mosciolo” , presidio Slow Food, cioè il mitilo pescato nel mare di Portonovo. Ciò che lo differenzia dalla cozza d’allevamento è la ricchezza di concrezioni e il profumo intenso di mare. Tra le paste, non si può non menzionare i “vincisgrassi” , il più tradizionale piatto delle Marche: si tratta di un timballo di sfoglia di pasta al forno, che ad Ancona conosce anche varianti di pesce nel condimento.
Fabriano
Il prodotto tipico di Fabriano è il salame. La data del 22 aprile 1881 è una pietra miliare nella storia del salame lardellato fabrianese e ne testimonia la notorietà; infatti è la data apposta sulla lettera che Giuseppe Garibaldi scrisse all'amico Benigno Bigonzetti per ringraziarlo dei preziosi salami fabrianesi ricevuti. Per rilanciare e tutelare la produzione del Salame di Fabriano è stato costituito il Consorzio per la Produzione e la Tutela del Salame di Fabriano. Un altro prodotto tipico di origine suina è la soppressata di Fabriano.
Genga
Tra i primi piatti sono da segnalare i passatelli, i maccheroncini in brodo, le zuppe di farro e cicerchia, i vincisgrassi, tradizionale lasagna marchigiana e gli gnocchi di patate con la papera.
Un posto di rilievo nelle tavola locale meritano i piccioni ripieni, il coniglio in porchetta al finocchietto selvatico, le lumache e le spuntature (budelli del maiale).
Il dolce di Natale è la frustenga, che prevede l’utilizzo di farina di granturco, zucchero, olio, mele, uva, fichi secchi, noci e mandorle e la crescia fojata (pasta sfoglia con mele, cannella, uvetta, anice).
Tra i vini vanno ricordati i due pregiati doc : l’Esino e il Verdicchio.
Jesi
La celebrità di Jesi si deve al Verdicchio, uno dei vini bianchi più quotati nel mondo, riconosciuto doc e docg. Jesi fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Dalla tradizione contadina della zona di Jesi deriva il vino di visciola, che si ottiene dalla fermentazione della ciliegia selvatica collinare con il vino rosso. Questo vino aromatizzato ben si sposa con i dolci della tradizione.
Senigallia
La cucina locale vanta numerose specialità a base di pesce: il famoso brodetto, la zuppetta di cappole e cannelli e i sardoncini scottadito.
Uno dei vini doc delle Marche, il “Lacrima di Morro d’Alba”, viene prodotto in un ristretto comprensorio a Nord del fiume Esino che comprende il territorio del Comune di Morro d'Alba che dà il nome al vino, oltre che di Senigallia, Monte San Vito, S.Marcello, Belvedere Ostrense e Ostra.
La pasta e i cereali rivestono un ruolo importante nel settore del biologico. Notevole è la produzione dell’olio di oliva. Senigallia è infatti la città con il maggior numero di produttori di olive della provincia di Ancona ed è stata di recente inserita nel gruppo delle città dell'olio.
Ancona
La ricetta di più antica tradizione è lo stoccafisso all’anconetana, che va cotto in teglia con le patate tagliate a grossi spicchi, il pomodoro, gli aromi naturali composti da odori mescolati e tritati. E’ consuetudine ad Ancona abbinare allo stoccafisso all’anconetana il Rosso Conero, vino doc storico di questa terra, dal colore rubino intenso e dal sapore corposo, molto apprezzato da tutti i turisti. Un altro piatto tipico di Ancona è il tradizionale brodetto, caratteristica zuppa di pesce. Per cucinarlo occorrono tredici varietà di pesce, alcune delle quali vanno trattate in apposito tegame, prima delle altre, per il diverso tempo di cottura. Tra i piatti di pesce, si segnala inoltre il “mosciolo” , presidio Slow Food, cioè il mitilo pescato nel mare di Portonovo. Ciò che lo differenzia dalla cozza d’allevamento è la ricchezza di concrezioni e il profumo intenso di mare. Tra le paste, non si può non menzionare i “vincisgrassi” , il più tradizionale piatto delle Marche: si tratta di un timballo di sfoglia di pasta al forno, che ad Ancona conosce anche varianti di pesce nel condimento.
Fabriano
Il prodotto tipico di Fabriano è il salame. La data del 22 aprile 1881 è una pietra miliare nella storia del salame lardellato fabrianese e ne testimonia la notorietà; infatti è la data apposta sulla lettera che Giuseppe Garibaldi scrisse all'amico Benigno Bigonzetti per ringraziarlo dei preziosi salami fabrianesi ricevuti. Per rilanciare e tutelare la produzione del Salame di Fabriano è stato costituito il Consorzio per la Produzione e la Tutela del Salame di Fabriano. Un altro prodotto tipico di origine suina è la soppressata di Fabriano.
Genga
Tra i primi piatti sono da segnalare i passatelli, i maccheroncini in brodo, le zuppe di farro e cicerchia, i vincisgrassi, tradizionale lasagna marchigiana e gli gnocchi di patate con la papera.
Un posto di rilievo nelle tavola locale meritano i piccioni ripieni, il coniglio in porchetta al finocchietto selvatico, le lumache e le spuntature (budelli del maiale).
Il dolce di Natale è la frustenga, che prevede l’utilizzo di farina di granturco, zucchero, olio, mele, uva, fichi secchi, noci e mandorle e la crescia fojata (pasta sfoglia con mele, cannella, uvetta, anice).
Tra i vini vanno ricordati i due pregiati doc : l’Esino e il Verdicchio.
Jesi
La celebrità di Jesi si deve al Verdicchio, uno dei vini bianchi più quotati nel mondo, riconosciuto doc e docg. Jesi fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Dalla tradizione contadina della zona di Jesi deriva il vino di visciola, che si ottiene dalla fermentazione della ciliegia selvatica collinare con il vino rosso. Questo vino aromatizzato ben si sposa con i dolci della tradizione.
Senigallia
La cucina locale vanta numerose specialità a base di pesce: il famoso brodetto, la zuppetta di cappole e cannelli e i sardoncini scottadito.
Uno dei vini doc delle Marche, il “Lacrima di Morro d’Alba”, viene prodotto in un ristretto comprensorio a Nord del fiume Esino che comprende il territorio del Comune di Morro d'Alba che dà il nome al vino, oltre che di Senigallia, Monte San Vito, S.Marcello, Belvedere Ostrense e Ostra.
La pasta e i cereali rivestono un ruolo importante nel settore del biologico. Notevole è la produzione dell’olio di oliva. Senigallia è infatti la città con il maggior numero di produttori di olive della provincia di Ancona ed è stata di recente inserita nel gruppo delle città dell'olio.